PNRR: 48 miliardi per l’Agenda Digitale italiana

Il PNRR mette a disposizione 48 miliardi per la digitalizzazione dell’Italia, il 37% di tutte le risorse europee per il digitale inserite nel Next Generation EU. L’Italia ha già completato il 17% di milestone e target dedicati, e secondo il Digital Economy and Society Index (DESI) nel 2022 è salita di 2 posizioni nel ranking europeo di digitalizzazione. Siamo però al 18° posto su 27 Stati membri, con importanti gap rispetto ad altri Paesi, in particolare, sulle competenze digitali e i servizi pubblici digitali. Si comincia comunque a concretizzare un modello Government as a Platform di sviluppo ed erogazione di servizi pubblici digitali, in cui la PA diventa una piattaforma di innovazione. Lo evidenzia la ricerca dell’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano.

PA e DESI

La PA riveste un ruolo di primo piano nell’attuazione del PNRR, con almeno il 60% delle risorse destinate a enti pubblici. Per la trasformazione digitale dell’apparato pubblico sono 13 le milestone e 27 i target da realizzare nel 2023, con intenti rilevanti sul fronte del procurement.
Nell’edizione 2022 del DESI l’Italia è 25esima per diffusione di competenze digitali, settima per connettività, ottava per digitalizzazione delle imprese, 19esima per digitalizzazione della PA.
Per superare i limiti di completezza degli indicatori l’Osservatorio ha elaborato i Digital Maturity Indexes (DMI), da cui emergono ottimi risultati nella connettività e nell’integrazione delle tecnologie digitali, dovuti a copertura a 5G, diffusione del cloud, e fatturazione elettronica.

Government as a Platform

Il nostro Paese sta cercando di adottare un modello di Government as a Platform, con dataset e componenti condivisi, piattaforme per accentrare l’offerta di servizi pubblici, modelli di interoperabilità applicativa basati su API e standard aperti, soluzioni cloud per garantire scalabilità, controllo della sicurezza ed efficienza. Per l’interoperabilità, la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) abiliterà lo scambio automatico di dati tra PA e favorirà l’interoperabilità dei sistemi informativi, mentre il Progetto Mobility as a Service for Italy (MaaS) prevede di dedicare 57 milioni di euro all’integrazione e all’interoperabilità di servizi di trasporto pubblico e privato. Per l’infrastruttura cloud, il Polo Strategico Nazionale (PSN) ospiterà i dati e i servizi critici e strategici delle PA, ma siamo ancora lontani dalla dismissione e razionalizzazione degli oltre 11.000 data center attualmente presenti.

Acquisti pubblici ed enti locali

Il nuovo Codice dei contratti pubblici (1° aprile 2023) prevede un’accelerazione nella gestione degli appalti pubblici tramite piattaforme digitali interoperabili. Un mercato che nel mondo pubblico vale 28 milioni di euro l’anno. È necessario realizzare un processo di approvvigionamento completamente digitalizzato e superare i problemi del mercato di soluzioni digitali alla PA, che le acquista tutte da aziende private. Perché l’Italia riesca a rispondere alla chiamata digitale è necessario definire una governance che preveda un forte presidio e coordinamento sui temi dell’Agenda Digitale. Le PA locali gestiranno oltre 66 miliardi di euro del PNRR, e molte delle risorse complementari verranno amministrate direttamente da Regioni e Province Autonome.