Alle prossime Elezioni Europee voterà il 47% dei giovani italiani

Rispetto al 54,5% di partecipazione al voto nel 2019 le stime per le Europee del 2024 (dal 6 al 9 giugno) mostrano un’affluenza complessiva in flessione al 45%, confermando in Italia il trend discendente degli ultimi 15 anni, opposto a quello generale in Europa.
Secondo un’indagine del Consiglio Nazionale dei Giovani (Cng), realizzata in collaborazione con l’Istituto Piepoli, il 47% dei giovani italiani sarebbe però propenso a votare. Un dato positivo, considerando che l’affluenza tra gli over 54 è stimata addirittura al 43%.

Del resto, l’aumento complessivo dell’affluenza alle urne nel 2019 in Europa (50,6%, la più alta dal 1994) è stato determinato principalmente dalle giovani generazioni, in particolare, dai cittadini sotto i 25 anni (+14% vs 2014) e dai 25-39enni (+12%).

Under25 poco soddisfatti del dibattito elettorale

D’altronde, solo l’8% dei giovani si ritiene molto soddisfatto dal dibattito politico sulle Europee, mentre 6 giovani su 10 reputano che quest’ultimo non stia affrontando adeguatamente le criticità e le esigenze che vivono.

Secondo la ricerca il dato scende ulteriormente se a essere presi in considerazione sono solo gli under 25. Considerando il campione 18-24, infatti, solo il 33% è soddisfatto almeno in parte. Salgono così a 7 su 10 i giovani che ritengono che non si stiano affrontando adeguatamente criticità ed esigenze. Dato di molto inferiore a quello della fascia 35-54, dove la percentuale raggiunge il 50%.

Focus su occupazione, scuola, ambiente

Per i giovani, i temi su cui il dibattito si deve orientare sono, invece, innanzitutto quelli relativi a lavoro e occupazione (39%), a cui seguono scuola e università (18%), formazione post-scuola/università (18%) e il cambiamento climatico (9%).

Questi dati rivelano un urgente bisogno di riorientare il focus del dibattito politico verso questioni che hanno un impatto diretto sul futuro professionale e personale di ragazze e ragazzi.

Serve un maggiore coinvolgimento delle nuove generazioni, anche tra i candidati

“Sono soprattutto le giovani generazioni a voler contribuire alle scelte collettive, non solo del nostro Paese ma anche dell’Unione Europea – commenta la Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani, Maria Cristina Pisani -. È la ragione per cui sarà necessario un sempre maggiore coinvolgimento nelle prossime settimane, sia in termini di individuazione di priorità sia di elettorato attivo sia passivo, considerando che anche a livello europeo la media dell’età degli eletti italiani continua a essere alta, circa 49,2 anni”.

Si tratta di un trend, riporta Askanews, che deve essere invertito, aggiunge Pisani, “considerando “l’ampia volontà delle giovani generazioni di essere pienamente incluse nei processi decisionali per affrontare quelle che sono, a loro avviso, le maggiori criticità che vivono e che indicano con particolare chiarezza come urgenze e priorità”.