Formazione, una priorità per l’85% delle aziende italiane

L’85% delle aziende considera la formazione aziendale molto importante, se non addirittura fondamentale. Questo dato evidenzia come l’apprendimento permanente sia considerato una leva strategica di sviluppo e trasformazione per le imprese. A sostenerlo è l’indagine condotta da Gility, una società EdTech nata come joint venture tra CDP Venture Capital Sgr e BPER Banca, finalizzata a sostenere la competitività delle aziende italiane e la crescita delle competenze, anche tra le PMI.

Le risposte di imprese e responsabili della Risorse umane

Gility ha condotto un’analisi quantitativa basata su una survey distribuita a un campione di 200 aziende italiane e un’indagine qualitativa che ha coinvolto 64 professionisti nell’ambito delle Risorse Umane, del Learning & Development e del management aziendale. La ricerca ha abbracciato diverse realtà aziendali e filiere industriali, con una significativa partecipazione di PMI e microimprese (53% del campione, considerando il numero di dipendenti).

I dipendenti preferiscono corsi di lingue straniere e sostenibilità

Dall’indagine è emerso che le aree in cui le aziende investono di più nella formazione, escludendo quella obbligatoria, riguardano le competenze specifiche per mansione/settore (32%), quelle digitali e informatiche (27%), le soft skill (20%), le lingue (5%), la sostenibilità ambientale (4%) e altre tematiche (12%). Tuttavia, è interessante notare che la formazione offerta non sempre corrisponde alle tematiche più richieste dai dipendenti. Ad esempio, il 15% dei dipendenti vorrebbe formarsi di più sulla sostenibilità e il 50% sulle lingue.

Emergono modelli formativi ibridi

Anche se il Digital Learning, sincrono e asincrono, si sta affermando come un pilastro centrale nella formazione aziendale, il 66% delle aziende adotta ancora la formazione in presenza. Emerge però una tendenza verso modelli formativi ibridi, che combinano e-learning individuale con sessioni pratiche in aula: al momento l’implementazione pratica di strumenti tecnologici avanzati è ancora embrionale.

Tra i benefici più apprezzati della formazione digitale, secondo i dipendenti, ci sono la flessibilità di erogazione (86%), il risparmio di tempo e costi (80%) e la semplicità con cui vengono erogati (60%).

I giovani vogliono flessibilità

Le nuove generazioni manifestano una preferenza per un approccio flessibile all’apprendimento continuo, prediligendo modalità di apprendimento autonome e asincrone che consentono loro di procedere al proprio ritmo. Inoltre, esprimono il bisogno di applicare concretamente quanto appreso, preferendo metodologie interattive come il role play e il coaching.

Per il 2024, le principali aree di formazione su cui si intenderà investire includono la comunicazione e la collaborazione, l’intelligenza artificiale e le competenze digitali.