Mese: Marzo 2024

I prezzi al consumo crescono: qual è l’impatto sull’e-commerce?

Secondo i dati Istat relativi al 2023, i prezzi al consumo in Italia hanno registrato un aumento medio del +5,7% rispetto all’anno precedente. In particolare, si registra un notevole incremento nel comparto alimentare, con scontrini in salita del 9,8%.

Questo scenario, caratterizzato anche dalla crisi energetica e dal relativo aumento del costo del gas, continua a influenzare le abitudini di spesa dei consumatori, spingendoli verso l’e-commerce.

Le preferenze d’acquisto online 

Una recente analisi condotta da idealo, specializzato nella comparazione dei prezzi, rivela che l’85% degli utenti digitali effettua almeno un acquisto online al mese, con il 24% che acquista una volta a settimana. Gli acquirenti preferiscono l’e-commerce per la possibilità di ottenere informazioni dettagliate sui prodotti e leggere le recensioni degli altri acquirenti. La comparazione dei prezzi diventa quindi un fattore cruciale per un acquisto consapevole e informato.

Le tendenze d’acquisto per tipologia e fascia d’età 

L’elettronica e il settore moda sono le categorie più gettonate online, con una crescente attenzione al mercato dell’usato, soprattutto per prodotti elettronici. Le preferenze d’acquisto variano anche in base all’età. I consumatori più giovani rivelano un interesse maggiore per la moda e l’elettronica, mentre le fasce d’età più mature prediligono l’acquisto di prodotti per la casa e la tecnologia. Gli acquirenti trenta-quarantenni mostrano invece un forte interesse verso giocattoli e gaming.

Il fattore risparmio 

La ricerca del miglior rapporto qualità-prezzo porta gli acquirenti a utilizzare la comparazione dei prezzi, permettendo loro di risparmiare notevolmente su prodotti come console di gioco, aspirapolvere e televisori. In questo contesto, gli e-shop italiani si dimostrano competitivi, offrendo prezzi convenienti e attrattivi per gli acquirenti.

L’impatto dell’intelligenza artificiale

Idealo prevede che l’innovazione tecnologica, inclusa l’intelligenza artificiale, continuerà a influenzare le scelte di consumo, rendendo l’esperienza di acquisto online più coinvolgente e personalizzata.

Grazie all’analisi delle intenzioni d’acquisto, i negozianti possono pianificare sconti strategici e ottimizzare le vendite. In un panorama economico e tecnologico in continua evoluzione, la comparazione prezzi si conferma come uno strumento essenziale per i consumatori e i venditori, facilitando scelte consapevoli e opportunità di risparmio.

Le prospettive per il futuro

L’analisi delle tendenze d’acquisto online del 2023 evidenzia un aumento significativo dell’e-commerce, guidato dalla ricerca di prezzi convenienti e da un’esperienza d’acquisto sempre più personalizzata. 

Formazione, una priorità per l’85% delle aziende italiane

L’85% delle aziende considera la formazione aziendale molto importante, se non addirittura fondamentale. Questo dato evidenzia come l’apprendimento permanente sia considerato una leva strategica di sviluppo e trasformazione per le imprese. A sostenerlo è l’indagine condotta da Gility, una società EdTech nata come joint venture tra CDP Venture Capital Sgr e BPER Banca, finalizzata a sostenere la competitività delle aziende italiane e la crescita delle competenze, anche tra le PMI.

Le risposte di imprese e responsabili della Risorse umane

Gility ha condotto un’analisi quantitativa basata su una survey distribuita a un campione di 200 aziende italiane e un’indagine qualitativa che ha coinvolto 64 professionisti nell’ambito delle Risorse Umane, del Learning & Development e del management aziendale. La ricerca ha abbracciato diverse realtà aziendali e filiere industriali, con una significativa partecipazione di PMI e microimprese (53% del campione, considerando il numero di dipendenti).

I dipendenti preferiscono corsi di lingue straniere e sostenibilità

Dall’indagine è emerso che le aree in cui le aziende investono di più nella formazione, escludendo quella obbligatoria, riguardano le competenze specifiche per mansione/settore (32%), quelle digitali e informatiche (27%), le soft skill (20%), le lingue (5%), la sostenibilità ambientale (4%) e altre tematiche (12%). Tuttavia, è interessante notare che la formazione offerta non sempre corrisponde alle tematiche più richieste dai dipendenti. Ad esempio, il 15% dei dipendenti vorrebbe formarsi di più sulla sostenibilità e il 50% sulle lingue.

Emergono modelli formativi ibridi

Anche se il Digital Learning, sincrono e asincrono, si sta affermando come un pilastro centrale nella formazione aziendale, il 66% delle aziende adotta ancora la formazione in presenza. Emerge però una tendenza verso modelli formativi ibridi, che combinano e-learning individuale con sessioni pratiche in aula: al momento l’implementazione pratica di strumenti tecnologici avanzati è ancora embrionale.

Tra i benefici più apprezzati della formazione digitale, secondo i dipendenti, ci sono la flessibilità di erogazione (86%), il risparmio di tempo e costi (80%) e la semplicità con cui vengono erogati (60%).

I giovani vogliono flessibilità

Le nuove generazioni manifestano una preferenza per un approccio flessibile all’apprendimento continuo, prediligendo modalità di apprendimento autonome e asincrone che consentono loro di procedere al proprio ritmo. Inoltre, esprimono il bisogno di applicare concretamente quanto appreso, preferendo metodologie interattive come il role play e il coaching.

Per il 2024, le principali aree di formazione su cui si intenderà investire includono la comunicazione e la collaborazione, l’intelligenza artificiale e le competenze digitali.

Italiani insoddisfatti della vita “in casa”

Il rapporto degli italiani con la vita in casa non segue un’evoluzione lineare. Solo il 50% è soddisfatto, e appena il 32% è fiducioso nei prossimi due anni. A preoccupare sono principalmente la salute delle persone care (46%), la situazione economica famigliare (45%), ma anche lo stato dell’economia del Paese (31%). Poi c’è chi teme eventi metereologici avversi (24%) che potrebbero interessare la propria casa. 

A ostacolare una migliore vita domestica nel corso del 2023 sono intervenute alcune pulsioni contrastanti, tra cui, “fare di più versus fare meno”. Per il 43% degli italiani la possibilità di rilassarsi è una priorità assoluta nella casa ideale, mentre per il 41% lo è avere una casa ordinata e organizzata. 
Lo afferma Ikea Italia nella decima edizione di Life at home report, progetto di ricerca internazionale sull’abitare. 

Tensione alla condivisione versus bisogno di privacy

La casa è il luogo dove accogliamo gli amici, ma anche il nostro porto sicuro. Gli abbracci di una persona cara sono una delle cose che porta più gioia in casa (37%), ridere con gli amici è il principale fattore di divertimento, e sono le persone con cui viviamo a farci sentire più sicuri a casa (32%). D’altronde, avere la giusta privacy è importante per sentirsi soddisfatti e a proprio agio (26%).

C’è poi il “vivere bene” che si scontra con il “vivere secondo le proprie possibilità”.
Ma vivere secondo le proprie possibilità significa optare per le soluzioni più economiche, perché molti si trovano ad affrontare una crescente pressione per quanto riguarda la propria condizione finanziaria.

Tecnologia: da terzo incomodo ad alleata silenziosa

L’evoluzione del concetto di casa è il frutto di alcune direttrici, che dall’ultimo decennio fanno parte della nostra vita domestica.
La prima è sicuramente la tecnologia, passata da ‘terzo incomodo’ ad alleata spesso discreta e silenziosa per rendere la casa più efficiente.
Fino al 2019 la tecnologia è sempre stata giudicata come intrusiva nelle relazioni, ma durante la pandemia si è trasformata in una preziosa alleata.

Oggi solo il 17% degli italiani pensa di passare troppo tempo davanti a uno schermo, mentre il 22% ritiene che avere accesso a internet fa sentire più sicuri in casa. Un dato maggiore rispetto a disporre di un sistema di allarme, che si attesta al 15%.

Benessere e sostenibilità

Negli ultimi dieci anni la definizione di vivere bene si è ampliata fino a includere salute, benessere e sostenibilità. Dieci anni fa, riferisce Askanews, contavamo sulle attività fuori casa per migliorare il nostro benessere, ma negli ultimi due anni è stata proprio la casa a rispondere a questa domanda.

Anche la sostenibilità ha varcato la porta di casa, ma nonostante l’aspirazione verso uno stile di vita più in armonia con la natura, il percorso è ancora lungo.
Solo il 24% degli italiani afferma che la casa è in grado di rispondere a questo desiderio.