L’e-commerce B2b vale 468 miliardi, ma digitalizzazione delle imprese in stallo

Il valore dell’e-commerce B2b in Italia nel 2022 è pari a 468 miliardi di euro, in crescita del 3% rispetto al 2021. L’incidenza sul totale del transato B2b italiano però è ferma al 21%, e per la prima volta dal 2015 rimane stabile rispetto all’anno precedente, suggerendo l’inizio di una fase di consolidamento degli investimenti nel digitale realizzati durante la pandemia. Nonostante un livello di adozione mediamente alto delle tecnologie per le transazioni digitali, la penetrazione dell’e-commerce B2b risulta ancora bassa, con appena un ordine su cinque scambiato tramite strumenti digitali. Sono alcuni risultati dell’Osservatorio Digital B2b della School of Management del Politecnico di Milano.

Fattura elettronica e attività interne digitalizzate

Poiché ne ha introdotto l’obbligo generalizzato, l’Italia vanta un primato europeo nella fatturazione elettronica, ma resta da completare l’ultimo tassello per la digitalizzazione del ciclo dell’ordine: quello della fase di consegna, ancora ferma al palo. Oggi solamente il 34% delle imprese italiane emette Documenti di Trasporto digitali, e solo una su quattro li riceve. Tra i processi amministrativo-contabili, invece, le attività interne sono le più digitalizzate: il 65% delle imprese possiede un software gestionale ERP, il 60% certificati di firma informatica, il 53% software di conservazione digitale e sempre il 53% software per la gestione elettronica documentale. Ma a spingere verso il basso la digitalizzazione sono le Pmi che registrano una diffusione inferiore del -24% rispetto alle grandi imprese.

Le tecnologie abilitanti

L’Osservatorio identifica tre approcci per l’utilizzo di tecnologie di vendita in ambito B2b: ‘infanti’, con semplici vetrine o punti di raccolta di richieste d’ordine, ‘adulti’, con veri e propri hub di servizi in grado di coprire tutte le fasi del ciclo esecutivo, e ‘adolescenti’, consapevoli dell’importanza dei nuovi canali, ma ancora arretrati sul fronte organizzativo e tecnologico. Tra le tecnologie digitali per la vendita, il 17% delle imprese possiede un Portale B2b, l’11% adotta piattaforme B2b, il 18% ha un sito proprio B2b, e il 6% utilizza Marketplace B2b, utilizzati principalmente per vendere prodotti, ma anche come vetrina dell’offerta. Tra le tecnologie che abilitano l’integrazione tra aziende, nel 2022 23.700 imprese italiane utilizzano l’EDI (Electronic Data Interchange, +13% rispetto 2021), per 135 milioni di documenti scambiati (+2%), tra ordini, conferme d’ordine, avvisi di spedizione e fatture.

La Firma informatica

Nella digitalizzazione dei processi interni, aumentano la diffusione delle firme informatiche, utilizzate ormai da quasi la metà delle imprese italiane per firmare contratti e fatture elettroniche. Sono oltre 29 milioni i certificati di firma attivi rilasciati ad aziende e privati (+0,4% rispetto 2021), e aumentano gli utilizzi effettivi. La firma informatica è uno dei servizi fiduciari normati in eIDAS insieme a sigilli elettronici, servizi di recapito certificato, time stamping e certificati di autenticazione (TLS) per siti web. La sinergia tra questi servizi è sempre più forte: si contano 225 fornitori qualificati di servizi fiduciari (QTSP) in Europa, di cui 20 in Italia, terzo Paese dietro a Spagna (48 QTSP) e Francia (29).