Conoscenza dell’inglese? Ahi ahi

Come siamo messi, noi italiani e non solo, con le lingue straniere? E con l’inglese in articolare? A questa domanda risponde EF Education First (EF), che ha da poco pubblicato l’edizione 2023 dell’Indice di Conoscenza dell’Inglese (EF EPI), il più ampio rapporto internazionale sulle competenze linguistiche di 2,2 milioni di persone non di madrelingua, distribuite in 113 Paesi e regioni.
Il report evidenzia un preoccupante declino nelle competenze linguistiche degli individui nei cinque anni precedenti, specialmente tra i giovani, insieme a un crescente divario di genere.

Chi migliora, e chi no

Kate Bell, autrice dell’EF EPI, ha sottolineato che nonostante un’apparente stabilità globale nella padronanza generale dell’inglese, la realtà mostra che i progressi di alcuni Paesi sono stati compensati dal declino di altri. Ha evidenziato l’importanza dell’inglese come lingua ponte per condividere prospettive e stimolare la comprensione, sottolineando la necessità di esaminare le tendenze della conoscenza dell’inglese nel tempo.

L’EF EPI si basa sull’analisi dei dati relativi agli adulti che hanno sostenuto l’EF Standard English Test (EF SET), utilizzato a livello mondiale per test su larga scala. Nel corrente anno accademico 2023-2024, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca italiano ha scelto il test per una rilevazione in tutte le scuole superiori del paese. In sintesi, è un indice affidabile e omogeneo per valutare la conoscenza dell’inglese.

La pandemia ha “fermato” anche lo studio, ma non per il business

Alcuni punti salienti del rapporto includono la diminuzione della conoscenza dell’inglese tra i giovani, con un calo significativo guidato da nazioni come l’India e l’Indonesia. Diversi Paesi, tra cui l’Italia, hanno registrato declini legati alla pandemia, accelerando la tendenza mondiale.

Tuttavia, la competenza nella lingua inglese nella forza lavoro è in crescita a livello globale, con progressi evidenti soprattutto durante il periodo della pandemia. Il rapporto sottolinea anche un allargamento del divario di genere, con il miglioramento delle competenze linguistiche negli uomini e un calo nelle donne.

L’Italia scivola al 35° posto

Nella classifica globale, l’Italia è scesa al 35° posto, condividendo la posizione con Spagna e Moldavia. Unico punto positivo, l’Italia ha superato di sette posizioni i cugini francesi. A livello nazionale, il Friuli-Venezia Giulia è tornato in testa alla classifica, e Padova è stata designata come la città con le competenze linguistiche in inglese più elevate. Insomma, c’è ancora molto da fare, ma alcuni segnali sono incoraggianti. Bisogna solo… applicarsi di più.