Mese: Marzo 2023

Quanto, come e cosa si legge in Italia?

Qual è il rapporto oggi fra gli italiani e i libri? Cosa preferiscono leggere i nostri connazionali e in che modalità? A queste e a molte altre domande ha risposto Ispos attraverso una recentissima indagine. La ricerca ha esplorato le abitudini di lettura in Italia, in occasione del progetto “Ivrea Capitale Italiana del Libro 2022”. Lo studio fornisce informazioni sul tipo di lettori italiani, le loro preferenze di lettura, le influenze sulla scelta dei libri e il loro rapporto con le biblioteche, i book influencer, il prezzo dei libri e il formato di lettura preferito. Inoltre, i dati evidenziano alcune differenze generazionali tra Baby Boomers e Generazione Z, fornendo informazioni interessanti sull’evoluzione delle scelte di lettura.

Comprensione del testo, una fatica per molti 

Tuttavia, la percentuale di chi fatica a comprendere il testo è più elevata tra le persone tra i 25 e i 34 anni. Solo il 18% del campione intervistato si considera un grande lettore, ma il 37% si definisce un lettore appassionato. Il maggior freno alla lettura sembra essere la pigrizia, che rappresenta l’11% delle risposte. La lettura è un momento di relax per il 35% degli italiani, evasione per il 30% ed educativo per il 28%, ma questa percentuale scende di 10 punti percentuali nella Generazione Z. 

I gusti in fatto di lettura

Il romanzo classico è la preferenza principale espressa dagli italiani, tranne che per la Generazione Z che predilige fantasy, fantascienza, mystery e crime.
Un altro approfondimento interessante dello studio è quello rivolto agli  ebook. Rimane salda la passione per il libro di carta sia come mezzo sia più in generale come oggetto, tanto da essere preferito dal 70% del campione e apprezzato dall’89% per la possibilità di essere sfogliato. Nonostante questo, il 63% degli intervistati è certo che l’ebook diventerà, nei prossimi anni, la forma più popolare di editoria.

Come si scelgono i libri?

L’indagine approfondisce anche le motivazioni che spingono verso la scelta dei libri. Se la media nazionale indica in cima alla classifica l’esposizione in libreria (27%), le raccomandazioni di amici (25%), le recensioni su siti web (22%) e quelle su giornali o riviste (20%), il dato cambia nella Generazione Z che si appoggia a fonti diverse. Rimangono sempre le recensioni su siti web (23%), le raccomandazioni di amici (23%) e dei familiari (21%) mentre scendono notevolmente sotto la media nazionale le esposizioni in libreria (17% contro il 27% della media nazionale), le recensioni in libreria (6% contro il 15% nazionale), i consigli del libraio (7% contro il 13% nazionale), evidenziando forse una difficoltà di rapporto tra gli under25 rispetto le librerie. Da rilevare anche una bassa influenza dei suggerimenti televisivi (8% contro il 12% della media nazionale), collegata forse a una scarsa fruizione della tv tradizionale da parte delle fasce più giovani. Anche il rapporto con le biblioteche è complesso per la Generazione Z: solo il 45% infatti ritiene utile sostenerle per il futuro del Paese; il dato raggiunge il 70% nella media nazionale.

Come dormono gli italiani? 

Come si dorme in Italia? Non in modo completamente sano e sereno. Il 17 marzo di ogni anno viene celebrato il World Sleep Day, un evento promosso dalla World Sleep Society in tutto il mondo e dall’Associazione Italiana di Medicina del Sonno in Italia. La giornata ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salute del sonno e l’importanza che questo gioca nel benessere fisico, mentale e sociale di una persona. Dormire bene è un comportamento fondamentale per il benessere, proprio come mangiare sano e fare esercizio fisico. In occasione di questa ricorrenza, il team Public Affairs di Ipsos ha condotto un sondaggio per indagare i comportamenti e le abitudini relative al sonno in Italia. Secondo i risultati del sondaggio, circa la metà delle persone dorme tra le 7 e le 8 ore a notte, mentre il 44% dichiara di soffrire o di aver sofferto in passato di uno o più disturbi del sonno.

No a tablet e TV per un dolce sonno

Gli esperti sconsigliano l’uso di dispositivi come smartphone, tablet e computer poco prima di addormentarsi e di evitare di dormire con la televisione accesa, poiché la luce emessa da questi schermi influisce sul ritmo circadiano, confondendo l’orologio biologico interno. Tuttavia, il sondaggio ha rivelato che quattro persone su dieci guardano la Tv/Film/Serie tv prima di dormire, mentre una su tre utilizza smartphone o tablet. In particolare, sono i membri della Generazione Z e i Millennials ad utilizzare prevalentemente dispositivi elettronici. Per quanto riguarda la quantità di ore di sonno per notte, il sondaggio ha evidenziato che quasi la metà delle persone dorme tra le 7 e le 8 ore, mentre un terzo dorme tra le 5 e le 6 ore, di cui quasi la metà sono i cosiddetti Boomers.

I disturbi della notte

Il World Sleep Day ha anche l’obiettivo di sensibilizzare sulla cattiva qualità e quantità del sonno e i possibili disturbi ad essa correlati, tra cui insonnia, sonnambulismo, paralisi del sonno e apnee notturne. Secondo il sondaggio di Ipsos, quasi la metà dell’opinione pubblica soffre o ha sofferto di disturbi del sonno, di cui il 49% delle donne e il 38% degli uomini. L’insonnia sembra essere il disturbo più comune, soprattutto tra studenti, pensionati e lavoratori autonomi, seguita da tachicardia, attacchi di ansia e/o di panico notturni, più frequente tra disoccupati e dipendenti.

I rimedi della buonanotte

Tra quanti soffrono o hanno sofferto di disturbi del sonno, la maggioranza attribuisce la causa ad ansia, stress e preoccupazioni. Tra i rimedi utilizzati o citati, due persone su cinque hanno indicato le tisane rilassanti, mentre altri rimedi includono lo svolgimento di attività come la lettura, la camminata o la cucina e la melatonina. In conclusione, il World Sleep Day è una giornata importante per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salute del sonno e l’importanza che questo ha per il benessere in generale.

Aumentano i cyberattacchi ai giovani gamer: +57%: nel 2022

L’ultimo report di Kaspersky, intitolato Il lato oscuro del mondo di virtual game dei più piccoli, rivela i rischi per i giovani gamer nei giochi online, ed evidenzia come gli attacchi mirati a questa fascia d’età siano aumentati del 57% rispetto al 2021. Nel 2022 i criminali informatici hanno infatti lanciato oltre 7 milioni di attacchi a bambini e ragazzi, sfruttando alcuni titoli di giochi popolari. Per raggiungere i dispositivi dei genitori, i criminali informatici creano di proposito siti di gioco falsi che suscitano l’interesse dei bambini a seguire le pagine di phishing e a scaricare file dannosi. In particolare, le pagine di phishing utilizzate per colpire i giovani giocatori imitano per lo più titoli famosi, come Roblox, Minecraft, Fortnite e Apex Legends. 

Quasi 40.000 file dannosi nascosti dietro i giochi più popolari

Gli esperti di Kaspersky hanno analizzato le minacce legate ai giochi online più popolari per bambini e ragazzi dai 3 ai 16 anni. Le soluzioni di sicurezza Kaspersky hanno infatti rilevato più di 7 milioni di attacchi da gennaio 2022 a dicembre 2022. Nel 2021, i criminali informatici hanno effettuato 4,5 milioni di attacchi, con un aumento del 57% nel 2022. Nel 2022, 232.735 gamer si sono imbattuti in quasi 40.000 file, tra cui malware e applicazioni potenzialmente indesiderate, nascosti dietro i più popolari giochi per bambini. Poiché gli utenti di questa età spesso non hanno un proprio computer e giocano dai dispositivi dei genitori, le minacce diffuse dai criminali informatici mirano molto probabilmente a ottenere i dati delle carte di credito e le credenziali dei genitori.

Oltre 878.000 pagine di phishing rivolte a utenti under 13

Nello stesso periodo, quasi 40.000 utenti hanno cercato di scaricare un file dannoso simulando Roblox, una popolare piattaforma di gioco per bambini. Ciò ha comportato un aumento del 14% del numero di vittime, rispetto alle 33.000 del 2021. Poiché la metà dei 60 milioni di utenti di Roblox ha meno di 13 anni, la maggior parte delle vittime degli attacchi di questi criminali informatici sono potenzialmente bambini che non hanno conoscenze di cybersecurity. Secondo le statistiche di Kaspersky, le pagine di phishing utilizzate per colpire i giovani gamer imitano principalmente Roblox, Minecraft, Fortnite e Apex Legends. In totale, nel 2022 sono state create oltre 878.000 pagine di phishing per questi giochi.

Tecniche di social engineering

Una delle tecniche di social engineering più comuni, rivolta ai giovani gamer, prevede la possibilità di scaricare cheat e mod popolari per i giochi. Su un sito di phishing l’utente può ricevere un intero manuale su come installare correttamente il cheat. L’aspetto particolarmente interessante è che comprende istruzioni specifiche che sottolineano la necessità di disabilitare l’antivirus prima di installare un file. Questo potrebbe non destare sospetti nei giovani gamer, ma potrebbe essere stato creato appositamente per evitare che il malware venga rilevato sul dispositivo infetto. Più a lungo l’antivirus dell’utente viene disattivato, maggiori sono le informazioni che potrebbero essere raccolte dal computer della vittima.