La pausa pranzo degli italiani: cambiamenti e desideri

Passata l’emergenza Covid, gli italiani hanno ripreso gran parte delle loro abitìni, anche per quanto riguarda la convivialità e la tavola. Secondo l’indagine dell’Osservatorio CIRFOOD DISTRICT, oggi i nostri connazionali sono ritornati a mangiare fuori casa anche per motivi di svago: più del 65%, infatti, dichiara di pranzare o cenare away from homeper ragioni diverse dal lavoro almeno due o tre volte al mese, aspetto che rimarca il desiderio di tornare a vivere momenti “live”. Ma cosa desiderano le persone quando mangiano fuori o a casa? L’analisi mette in luce tre macro tendenze. La prima è la ricerca degli ingredienti e delle materie prime, che rappresenta un fattore determinante: si richiede infatti qualità, italianità e stagionalità. Si presta inoltre attenzione alle caratteristiche nutrizionali degli alimenti: in particolare si guarda a cibi light e “free from” (ad esempio senza lattosio o glutine, zuccheri e sale). Il tutto sempre ricercando un buon rapporto qualità/prezzo – aspetto rilevante e irrinunciabile per 1 italiano su 4.

A casa, ma non solo

L’analisi riferisce che rispetto al periodo pre Covid c’è una quota di italiani che continua a vivere la propria pausa pranzo tra le mura domestiche. Questa rappresenta la tendenza in maggiore crescita con un + 31% rispetto al 2019. “Le progressive aperture che finalmente ci stanno portando a una vera normalità scardineranno questa situazione, ma alcune grandi organizzazioni ancora hanno lo smart working come modello organizzativo prevalente, per cui c’è ancora una parte di lavoratori che consuma la pausa pranzo a casa”, commenta Silvia Zucconi, responsabile Market Intelligence di Nomisma.
Una quota altrettanto elevata di dipendenti, tuttavia, consuma il pranzo nel ristorante aziendale, se disponibile, o nella ristorazione convenzionata con l’azienda. In particolare, tra coloro che lavorano in imprese che erogano questo servizio, 8 su 10 scelgono il ristorante aziendale.

I desiderata degli italiani

Dall’indagine si rileva la richiesta di una maggiore attenzione nei confronti dell’ambiente, durante la pausa pranzo nel ristorante aziendale o convenzionato, in particolare nella ricerca di confezioni con materiali riciclati e in un minore utilizzo della plastica (citato dal 59% di coloro che frequentano un ristorante aziendale e dal 43% di chi pranza in un ristorante convenzionato). 
Una considerevole percentuale di dipendenti, inoltre, vorrebbe che ci fossero specifiche informazioni relative all’impatto ambientale delle singole portate (72% e 53%). 
Tra i desiderata anche la presenza di portate pensate per soddisfare i diversi stili alimentari (60% e 47%) e per chi soffre di intolleranze (64% e 39%).